Regia: Hayao Miyazaki
Durata: 86 minuti
Trama: La storia
è ambientata nell'hinterland della Tokyo degli anni cinquanta. Le sorelline
Satsuki e Mei si stanno trasferendo col padre a Tokorozawa, un piccolo
villaggio di campagna. Il trasferimento serve per andare a vivere più vicini
alla loro mamma che è ricoverata in ospedale. Inizia così il loro viaggio alla
scoperta di un mondo nuovo, ma soprattutto alla scoperta della natura.
Il loro primo incontro è coi "nerini del buio" o
"corrifuliggine" (makkurokurosuke o susuwatari in originale),
spiritelli della fuliggine che occupano le vecchie case abbandonate e che solo
i bambini possono vedere (gli stessi spiritelli poi ripresi ne La città
incantata).
In seguito Mei, esplorando la sua nuova casa e seguendo
delle tracce di ghiande, s'imbatte in due spiritelli, uno piccolissimo dal pelo
bianco e uno più grande e azzurro: seguendoli fin dentro il grande albero di
canfora che domina sulla zona, incontra Totoro, uno spirito buono dall'aspetto
un po' pittoresco: un incrocio tra una talpa, un orso e un procione. È un
personaggio che Mei ha già visto in un libro di fiabe, un troll, in giapponese
tororu, ma la bambina avendo solo quattro anni ne storpia il nome in totoro.
All'inizio suo padre e sua sorella sono increduli, ma quando
non riescono a ritrovarlo non si stupiscono: il padre spiega che è il custode
della foresta, e vederlo è un privilegio che non può essere concesso sempre e a
tutti.
Curiosità: Quando
Miyazaki concepì per la prima volta Il mio vicino Totoro, la protagonista era
unica ed era una bambina di 6 anni. Prima di avviare la produzione però, decise
di dividerla in due sorelle, una più grande e una più piccola di quella che aveva
in mente. Ecco come sono nate Satsuki e Mei. La loro origine comune è visibile
nel nome: "Mei" è la versione giapponese della parola inglese per
maggio (May); "Satsuki" è un termine in giapponese arcaico per il
quinto mese dell’anno, maggio appunto.
Il film è in parte autobiografico. Quando Miyazaki e i suoi
fratelli erano piccoli, la loro madre ha sofferto di tubercolosi spinale per
nove anni, trascorrendo molto del suo tempo in ospedale. Di conseguenza nel
film, anche se non viene mai rivelato, la madre di Satsuki e Mei soffre
anch'essa di tubercolosi. Miyazaki una volta disse che per lui sarebbe stato
troppo doloroso se i due protagonisti fossero stati bambini anziché bambine.
Critica: La
rivista Empire ha collocato il film al 41º posto nella sua personale lista dei
"100 migliori film del cinema mondiale". Mentre Totoro, il simpatico
animale protagonista del lungometraggio, si è piazzato al 24º posto nella lista
IGN dei "25 migliori personaggi degli anime". L'animale è risultato
così gradito anche a Hayao Miyazaki e a Isao Takahata, che hanno deciso di
farlo diventare il marchio dello Studio Ghibli.
Impatto culturale:
Il mio vicino Totoro ha contribuito a portare l'animazione giapponese
all'attenzione mondiale e ad avviare il suo regista, Hayao Miyazaki, al
successo. Il personaggio principale del film, Totoro, è famoso tra i bambini
giapponesi come Winnie-the-Pooh lo è per quelli inglesi. The Independent valuta
Totoro come uno dei migliori personaggi del cinema di animazione, descrivendo
la creatura, «allo stesso tempo innocente e maestosa, Re Totoro cattura
l’innocenza e la magia dell’infanzia meglio di qualsiasi altra creazione magica
di Miyazaki». Il Financial Times ha riconosciuto il fascino del personaggio,
commentando: «Totoro è amato più genuinamente di quanto Mickey Mouse possa
sperare di esserlo nelle sue più fervide […] fantasie».
La rivista ambientalista Ambio ha descritto l'influenza di
Il mio vicino Totoro come «una forza potente per concentrare i sentimenti
positivi che i Giapponesi hanno nei confronti delle satoyama e della vita
tradizionale di campagna», tanto che il personaggio di Totoro è stato usato
come mascotte dal comitato "Totoro Hometown Fund Campaign" per
preservare aree di satoyama nella prefettura di Saitama. Il fondo, avviato nel
1990 dopo il rilascio del film, ha tenuto un'asta nell'agosto 2008 presso i
Pixar Animation Studios, dove ha venduto più di 200 tra disegni originali,
illustrazioni e sculture ispirate da Il mio vicino Totoro.
Un asteroide della fascia principale è stato chiamato 10160
Totoro in onore del presonaggio centrale del film.
Riconoscimenti:
1989 - Mainichi Film Concours
Miglior
film ad Hayao Miyazaki
Noburo
Ofuji Award ad Hayao Miyazaki
1989 - Blue Ribbon Awards
Special
Award ad Hayao Miyazaki
1989 - Kinema Junpo Awards
Miglior
film ad Hayao Miyazaki
Readers'
Choice Award Miglior film giapponese ad Hayao Miyazaki
1995 - Saturn Award
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