venerdì 14 settembre 2012

Il conte di Montecristo

Titolo Italiano: Gankutsuou: il conte di Montecristo
Titolo originale: Gankutsuou: The count of Monte Cristo
Regia: Mahiro Maeda
Design dei personaggi: Hidenori Matsubara
Musiche: Jean Jacques Burnel
Produzione: Studio Gonzo
Distribuzione: Yamato Video
Episodi: 24 in 12 dvd
Durata: 25′ minuti (ogni puntata)
Tratto dal romanzo di: Alexandre Dumas
Trama: In un imprecisato futuro gli uomini hanno colonizzato l’universo, ma la loro società pare non aver fatto grossi passi in avanti: continuano a combattersi guerre sanguinose mentre la popolazione è suddivisa tra una ristretta casta di nobili, che detengono il potere, e tutti gli altri, che vengono ghettizzati e cercano di sopravvivere come possono.
Il giovane Visconte Albert de Morcere e il suo amico Franz si recano sulla Luna per prendere parte al famoso Carnevale che vi si tiene ogni anno. Qui i due fanno la conoscenza con l’enigmatico ed affascinante Conte di Montecristo, un individuo ricco e potente di cui però nessuno pare conoscere le origini: Albert rimane subito affascinato dal personaggio e stringe una salda amicizia con lui, ma Franz non è convinto e diffida di lui. In effetti il misterioso Conte é animato da intenzioni poco rassicuranti e il povero Albert pare rientrare nel suo piano di vendetta…
Commento personale: La storia. Dolce e tenue, ma mai debole. Dosata in buone parti e rivisitata ampiamente per non dare l’idea della minestra riscaldata .In aggiunta la conclusione, oltre che inaspettata, travolge drasticamente l’ottica del libro, trasportandola su un piano totalmente diverso e concludendosi quindi, non come Conte di Montecristo, ma come Gankutsuou.                                                       Veramente un ottima serie, che riesce a  trasporre la magia del capolavoro di Dumas in una ulteriore chiave di lettura.
Ve lo consiglio vivamente!!!!

Voto: 9


 La sigla iniziale... stupenda


La tecnica utilizzata: Questa rivisitazione è quanto di più particolare sia probabilmente mai stato prodotto in generale. Anzitutto sfrutta una tecnica di animazione particolare. Chiariamo che è economica, ma che svolge il suo sporco lavoro. L’animazione infatti non si occupa che di fare un interessantissimo gioco di textures per dare "movimento" alle texture dei vestiti. Sostanzialmente, abiti e capelli (ad esempio), sono composti da texture (già qui cosa rara, in genere sono di un colore unico o con sfumature, mai una texture). Le texture sono di vario genere, dalle più vistose alle più modeste. La genialata è un’altra. e cioè che quando un personaggio si muove, le sue texture rimangono ferme. Si avverte quindi il movimento, oltre che dal personaggio, anche dal fatto che lui stia "scorrendo" la texture.

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